Miliardario Russo scommette forte sull'immobiliare di Miami.










BY NANCY DAHLBERG

ndahlberg@miamiherald.com

While most developers are pulling back as Miami’s high-end condo market slows, Vladislav Doronin is pushing forward with a 57-story luxury condo tower, and two more projects after it.

The Russian real-estate magnate’s Miami-based development company OKO Group is spending about a billion dollars to acquire the land and develop three local properties. Going up first: the $350 million Missoni Baia in the Edgewater neighborhood.


Developer Vladislav Doronin heads Miami-based OKO Group TAISUKE OTA

“Miami has become a 24-hour city and has become internationally significant,” Doronin said in a phone interview. “Miami’s airport is ranked second for international passengers in the United States. I also like the good weather and the happy lifestyle in Miami.”

Missoni Baia will seek to leverage both weather and lifestyle with views of both Biscayne Bay, which it fronts, and the city from its 146 multimillion-dollar residences.

Doronin, 53, is well known in international real-estate circles. Early in his career, according to The Wall Street Journal, Doronin traded commodities under the direction of Marc Rich, the oil trader charged by the U.S. with violating sanctions with Iran and tax evasion before being pardoned by President Bill Clinton.

In 1993, the St. Petersburg-born Doronin turned to real estate and launched Capital Group in Moscow, developing more than 70 projects with a total of 75 million square feet of commercial, retail and luxury residential space and working over the years with French architect Jacques Grange, the firm Skidmore, Owings & Merrill, and Pritzker Prize winner Zaha Hadid. His 85-story OKO Tower in central Moscow is Europe’s tallest completed skyscraper. Dubbed one of the “Kings of Russian Real Estate” by Forbes in 2014, Doronin is also chairman and owner of the ultra-luxury Aman hotel company, which he purchased in 2014 with a partner; a contentious court battle between the two recently was ruled in Doronin’s favor. He’s looking for a Miami Beach site for the expanding Aman.

Although Missoni Baia will be his first Miami venture, Doronin’s no stranger to the city. In 2014, he partnered with veteran Miami developer Ugo Colombo on the Brickell Flatiron condo project and another property in Brickell. They parted ways early this year, with Colombo taking the Flatiron and Doronin continuing with the Brickell property, one of the next projects on Doronin’s runway.

He has had vacation homes in the Miami area for the past decade; in 2009, he bought the Star Island home previously owned by Shaquille O’Neal, according to media reports. Although Doronin has not given many interviews over the years, he has drawn paparazzi attention for, among other things, his previous romantic involvement with supermodel Naomi Campbell.

Last year, he formed OKO Group based in Miami to focus exclusively on the U.S. market, primarily Miami and New York City. In addition to the three Miami properties, OKO Group is redeveloping New York’s landmark Crown Building — previously owned by the late Philippines President Ferdinand Marcos and later the family of former New York Gov. Eliot Spitzer at the tony corner of Fifth Avenue and 57th Street.

And despite conventional wisdom to the contrary, Doronin believes there’s room in the Miami condo market for a project that is different.

Read more here: http://www.miamiherald.com/news/business/real-estate-news/article79212022.html#storylink=cpy

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Note:  Our BHS Zilbert sales center is not affiliated with the developer or condo association of One Ocean.  This is a private office sales center, managing and handling re-sales of units owned privately.  Brown Harris Stevens | Zilbert is a listing broker for private owners of units at One Ocean, and no other role or relationship with the condo should be implied.

Vuoi la «Green Card» Usa? Compra un pezzo di stadio


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Originale offerta del proprietario della squadra «Orlando City», in cui gioca Kakร 
Migliaia di stranieri (cinesi in testa) ottengono il visto finanziando nuove costruzioni

di Sara Gandolfi




Il sogno americano a portata di assegno, ma solo per amanti del calcio. Basta staccarne uno da (almeno) 500.000 dollari per aggiudicarsi una quota del futuro stadio di calcio di Orlando, in Florida, la tessera vip per le partite della squadra di Major League Soccer e anche l’ambitissima Green card, la «carta verde» o «permanent resident card» che consente di vivere e lavorare a vita negli Stati Uniti.

Il miliardario brasiliano

Flavio Augusto da Silva era da tempo angustiato dall’astronomico preventivo (156 milioni di dollari) per la costruzione del nuovo stadio per la sua squadra, l’«Orlando City», che al centrocampo schiera una gloria del calcio mondiale, il brasiliano ed ex goleador del Milan Kakร . In Usa รจ consuetudine che i fan contribuiscano pagando in anticipo, per qualche migliaio di dollari, una speciale «licenza» che poi consente l’acquisto degli abbonamenti stagionali. Da Silva รจ andato oltre rilanciando agli stranieri — in particolare ai cittadini del Brasile, di cui รจ originario, e della Cina — un’offerta molto intrigante: in cambio dell’acquisto di una «quota» da 500.000 dollari, promette agli investitori, alle loro consorti e perfino ai figli il visto permanente negli States, oltre ai dividenti annuali e a due abbonamenti stagionali.

Il boom del visto EB-5

L’offerta รจ legale, conferma il New York Times: si appoggia al programma federale EB-5, creato venticinque anni fa «per consentire lo sviluppo di infrastrutture nelle aree rurali e nei quartieri urbani poveri». Forzando un po’ la mano — lo stadio sorgerร  vicino al centro della benestante Orlando — da Silva si รจ accodato alla lista sempre piรน lunga di piccoli e grandi imprese edili che, con i rubinetti delle banche ancora chiusi dopo la fase di recessione, si avvalgono del programma per finanziare la costruzione di hotel, condomini e altri progetti, da Manhattan a Miami. Da qui il boom di visti EB—5, che da 100 nel 2003 sono diventati quasi 9000 lo scorso anno. Uno di questi, nel 2009, portava proprio il nome di da Silva, miliardario brasiliano che ha ottenuto l’ambitissima «carta verde» dopo aver investito in un progetto in Vermont.

Come Depardieu o con la lotteria

Da Silva spera di raccogliere in questo modo almeno metร  della somma necessaria per il suo stadio da 25.000 posti, ma non ha potuto garantire che i futuri soci dell’impresa siano davvero dei fan dei suoi «Orlando city». A chi non puรฒ permettersi di staccare l’assegno, pur essendo fan di Kakร , invece, non resta che affidarsi ai normali (e difficilissimi) canali per ottenere la Green card: attraverso l’approvazione da parte dell’US Citizenship and Immigration Service della richiesta di rilascio da parte di un familiare — come tentรฒ di fare un insolitamente romantico Gerard Depardieu sposando una sconosciuta nel (bellissimo) film Green Card; a domanda di un datore di lavoro americano; tramite la partecipazione al Diversity Visa Program, la lotteria che ogni anno mette in palio migliaia di posti.

Attenti alle truffe

Coloro che presentano richiesta per il «Diversity Visa» sono inizialmente scelti attraverso un sorteggio casuale generato da un computer, e devono in seguito dimostrare di possedere un titolo di studio di scuola superiore o un suo equivalente, oppure due anni di esperienza lavorativa negli ultimi cinque anni, in una occupazione che richieda almeno due anni di training o di esperienza. Il sito dell’ambasciata Usa in Italia invita tutti a fare attenzione alle email e lettere fraudolente che girano online: «Nel caso riceveste un’email di notifica che vi informa che avete vinto la Diversity Visa Lottery e che dovete inviare dei soldi a una certa persona per procedere con la richiesta di visto, siete vittime di un tentativo di truffa. Coloro che sono stati scelti per la DV Lottery vengono informati dal Dipartimento di Stato, Kentucky Consular Center (KCC) tramite lettera, NON email, e vengono fornite istruzioni su come procedere. Il KCC NON vi chiederร  di spedire soldi a loro o a qualsiasi Ambasciata degli Stati Uniti, nรฉ a terze persone tramite posta o servizi come la Western Union».

Chi ottiene la Green card, ha accesso ai servizi sanitari e d’istruzione ma non ottiene la cittadinanza, che puรฒ perรฒ essere richiesta trascorsi cinque anni dal visto permanente d’immigrazione.
17 maggio 2016 (modifica il 17 maggio 2016 | 12:53)
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